lunedì 29 dicembre 2008

MUSIC LEARNING THEORY


Come precedentemente promesso, ecco qui alcune informazioni sulla "Music Learning Theory" .

Si tratta di una teoria ideata da Edwin E. Gordon e fondata su quasi 50 anni di ricerche ed osservazioni. Descrive le modalità di apprendimento musicale del bambino a partire dall’età neonatale e si fonda sul presupposto che la musica si possa apprendere secondo processi analoghi a quelli con cui si apprende il linguaggio.

In Italia la "Music Learning Theory" viene insegnata e divulgata, come unica associazione autorizzata, dall’AIGAM (Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento Musicale) L’associazione svolge corsi di formazione autorizzati dal Ministero della Istruzione Pubblica e rivolti ad insegnanti di musica, educatori di asilo nido ed insegnanti della scuola dell’infanzia.

Lo scopo della "Music Learning Theory" non è dunque la crescita di un bambino musicalmente “geniale” o del musicista professionista ma, al contrario, è quello di sviluppare nelle persone la capacità di comprendere la sintassi musicale e di esprimersi musicalmente, con la voce o con uno strumento.

In particolar modo, durante i primi anni di vita, l’approccio indicato da questa teoria come adatto a favorire questo tipo di sviluppo è quello della guida informale. L’adulto, infatti, deve avere delle competenze musicali e fare da guida informale al bambino attraverso l’esempio diretto, il gioco e il movimento.

Per chi ha competenze pedagogiche, il concetto di “guida informale” richiama quello montessoriano di “educazione indiretta” ...a mio avviso una tecnica interessante per trasmettere
competenze musicali senza insegnarle in modo esplicito.

MUSICA IN CULLA


"Musica in Culla"...qualcuno ne ha già sentito parlare?!


Si tratta di un'attività che nasce con lo scopo di offrire al bambino ed ai suoi genitori un'esperienza unica da vivere insieme, attraverso la quale i bambini possono scoprire le proprie possibilità espressive sonoro-musicali, andando così ad integrarle con il naturale processo di apprendimento del linguaggio verbale.


I bambini sono immersi in un ambiente musicale ricco di stimoli e di varietà di suoni, all'interno del quale potranno sviluppare le proprie attitudini musicali e fare della musica un mezzo per esprimersi e comunicare.


Oltre ad avvicinare i piccoli al mondo sonoro, "Musica in culla" offre al bambino l'opportunità di riconoscere il proprio spazio e occuparlo in armonia con gli altri; l'opportunità di esprimersi liberamente e di acquisire le regole sociali in maniera del tutti spontanea; l'opportunità di vivere esperienze di forte socializzazione con i propri coetanei e con i loro adulti diriferimento.


Infine, ma non da ultimo, avranno l'opportunità di apprendere un linguaggio espressivo attraverso le voci e i movimenti di mamma e papà, invitati a riutilizzare anche a casa le proposte deglioperatori.


E per chi ne vuole sapere di più ... un piccolo accenno storico che sarà poi approfondito nel prossimo post..."Musica in culla" trova le sue basi nelle teorie americane della "Music Learning Theory for Childhood" di E. Gordon sviluppate dalla Dott.ssaB. Bolton.

lunedì 22 dicembre 2008

DISEGNO INFANTILE:MEZZO PER ESPRIMERSI


Come risposta al commento lasciatomi da davide, ecco qui qualche riferimento al disegno infantile come mezzo di espressione.
Innanzitutto si può dire che, anche il disegno, cosi come il gioco o il linguaggio verbale, subisce un'evoluzione nel tempo legata soprattutto alla progressiva acquisizione della sensibilità manuale. Il movimento si evolve con l'evolversi della struttura muscolare e nervosa di tutto il braccio, e questa maturazione permette un gesto più coordinato ed è proprio a questo punto che i segni grafici del piccolo assumono anche un andamento circolare.

Il bambino, infatti, dapprima sostiene con la mano un oggetto, poi lo afferra con il palmo, sucessivamente con quattro dita e soltanto con l'intervento del pollice, alla fine, permette una presa più sicura.

Tuttavia , il bambino adopera costantemente le proprie mani e, ad un certo punto, il suo gesticolare disordinato diverrà un "avvenimento", quando, quasi per caso, lascierà una traccia grafica. Il piccolo "disegna"!

La ripetizione di questi segni colorati sulla carta dà un grande piacere al bambino che, tra l'altro, sfoga così la sua esigenza pressante di movimento. Più tardi, quando i loro scarabocchi assumono significato, l'adulto tende molto spesso a intervenire con suggerimenti e offerte di aiuto.

Il mio consiglio?! Lasciare che il bambino esprima in libertà pensieri, emozioni ed esperienze: osservando le sue realizzazioni grafiche, a volte scopriremo di lui più di quanto non dica con le parole!

lunedì 15 dicembre 2008

LA SEGUIRO'...SENZA PAURA DI SBAGLIARE STRADA O DESTINO


Spero che queste parole facciano riflettere molte persone...si tratta della testimonianza di una ragazza non vedente e del significato che ha per lei la musica.

"Dalle mani di un pianista o dalle dita di un chitarrista, dalla voce di un coro o dalla performance di un solista, da una radio in un ufficio o da un impianto su un palco scenico, dallo studio pratico di uno strumento o dal sogno di un violinista, dal rumore delle onde del mare o dalla carezza del vento sul viso. Non so come trovare altre parole o forse non so come smettere di trovarle solo per descrivere da cosa viene la mia passione per questa arte. Non la ritengo egoisticamente superiore ad altre arti ma per il mio cuore è quanto di più bello possa esistere in questo mondo. Mi basta pensare al mio passato e ricordare che ogni momento triste è andato via con la musica o con un fatto legato strettamente ad essa. Quando non trovavo risposte alle mie domande mi perdevo nella melodia di una canzone e tutto diventava chiaro. Ho passato tantissimi momenti indimenticabili grazie alla musica. Non mi ritengo una musicista perché non lo sono e non potrei dire di esserlo. Tutto ciò che posso dire con sicurezza estrema è che la musica è in me e io la seguirò sempre ed ovunque essa mi voglia portare senza paura di sbagliare strada o destino. Sembrano parole di un pazzo? Una volta una persona saggia mi ha detto: “Tutte le persone che dentro di se sentono la spinta verso un’arte saranno giudicati pazzi dal resto del mondo.” Ora posso dire che quella persona non aveva tutti i torti perché ho visto con i miei occhi la normalità degli artisti che è poi l’anormalità per chiunque non si senta parte di loro. "
Questa testimonianza mi ha colpito molto, soprattutto perchè mi ha fatto riflettere sull'unicità di ogni persona così come la musica: c'è chi ascolta il rap, chi il jazz o chi, semplicemente il rumore della pioggia...ma ogni suono produce sensazioni e sentimenti diversi in ciascuno di noi!
Per questa ragazza, ad esempio, la musica è diventata la bussola della sua vita...

venerdì 12 dicembre 2008

ERO UN BAMBINO SOLDATO


Non sono rimasta indifferente dopo aver letto la storia di Ishmael, ragazzo di 12 anni costretto ad armarsi e a combattere contro i ribelli della Sierra Leone.


Il racconto di una vita fatta di strade e sentieri coperti da cadaveri mutilati, dove a parlare erano solo le armi...non un sorriso, non una carezza, non un solo sguardo,...


Solo i miscugli di droghe rendevano questi ragazzi pieni di energie e fieri di loro stessi, l'idea della morta non li sfiorava nemmeno e uccidere era ormai diventato facile come bere un bicchiere d'acqua. Non avevano tempo per restare soli o per pensare...uccidere, uccidere, e ancora uccidere...questa era l'unica realtà possibile!


Ma la salvezza di Ishmael avviene nel momento in cui egli è accolto in un centro di recupero per i bambini soldato, dove si affezionerà, in particolar modo, ad un'infermiera di nome Esther.


Ci sono voluti parecchi mesi, dice Ishmael, "per non veder più scorrere sangue anzichè acqua dal rubinetto", "riuscire a dormire senza l'aiuto di medicinali", e soprattutto "imparare ad obbedire ai civili (infermieri) quando, fino a pochi giorni prima, avevo il potere di decidere le loro vite".


Esther regalerà a Ishmael un walkman e una cassetta di Bob Marley insieme ad un quaderno e una penna per poterci scrivere i testi delle canzoni.


E sarà, proprio a partire da questo momento, che Ishmael comincerà a cantare le strofe delle canzoni, memorizzarne i testi,... lasciandosi poco tempo per pensare a quello che era successo...


Può definirsi tutto questo "musicoterapia"?!


Forse in parte... a me piacerebbe parlare di più del "potere della musica" che non ha cancellato il senso di colpa di Ishmael ma ne ha alleggerito il peso dei ricordi e gli ha dato la forza di pensare ad altro, a quella parte meravigliosa della vita che non aveva mai conosciuto: il bene.

mercoledì 10 dicembre 2008

MUSICAINFASCE


Oggi vorrei presentarvi un paticolare corso, chiamato "Musicainfasce" rivolto a bambini da 0 a 36 mesi, suddivisi per fasce d'età.


Quest'iniziativa può essere condotta da educatrici negli asili nido e dev'essere svolta in un´atmosfera informale che permette ai bambini di esprimere in modo spontaneo e naturale le loro risposte agli stimoli musicali.


In questo contesto viene data particolare importanza anche alla presenza di un accompagnatore adulto, che avrá l´occasione di imparare attivitá musicali che col tempo potranno costituire un importante repertorio di gioco da rivivere con il bambino a casa.


Considerando come i primi tre anni di vita del bambino costituiscano un periodo fondamentale per lo sviluppo della sua attitudine musicale, queta tipologia di corso è stata concepita al solo scopo di far vivere al bambino un´esperienza che lo porterá ad arricchire con la musica il proprio patrimonio espressivo.
Sicuramete queta tecnica non è la sola ...secondo voi quali altri strumenti potrebbero essere adottatti in un'ottica di potenziamento dell'espressività infantile?

martedì 9 dicembre 2008

AD OGNI COSA...LA SUA RAGION D'ESSERE


In questi giorni mi è capitato di leggere un articolo interessante che trattava di musicoterapia per soggetti ospedalizzati.


Per prima cosa si rifletteva sul fatto che il musicoterapeuta deve scegliere quale tipo di esperienza musicale usare rispetto agli obiettivi del processo terapeutico e alle necessità dell' utente. Di seguito erano riportati poi, diversi tipi di esperienze con i loro potenziali effetti sul paziente;ve ne riporto alcuni:


• Le esperienze esecutive sono più indicate per quegi utenti che necessitano di sviluppare le abilità sensomotorie. Per esempio se durante un incontro di musicoterapia lavoriamo sul canto, possiamo aiutare quelle persone che hanno difficoltà nel parlare favorendo il miglioramento dell’articolazione


• Suonare gli strumenti può aiutare gli utenti con disabilità fisiche per sviluppare la coordinazione motoria. Il suonare gli strumenti abbinato alla lettura della notazione (non necessariamente in forma tradizionale sul pentagramma) può aiutare i bambini con disabilità dell’apprendimento a sviluppare l’integrazione uditiva- motoria o visivo-motoria. Con bambini con disturbi della sfera emozionale, il suonare gli strumenti in gruppo può essere usato per superare problemi comportamentali o per controllare l’impulsività. Gli strumenti possono anche aiutare gli individui con ritardo mentale a comprendere meglio il mondo degli oggetti.


Ho voluto inserire questo post per farvi capire come ogni cosa, per quanto possa essere considerata superficiale,debba avere il suo perchè,una sua ragion d'essere affichè diventi un' esperienza che infonda speranza e coraggio mentre riconferma, al tempo stesso, la bellezza della vita.

Così, anche una terapia improntata sulla musica e sull'ascolto di suoni dev'essere strutturata in modo tale da rispettare i bisogni e le caratteristiche degli utenti e, non da ultimo, definire gli obiettivi che s'intendono raggiungere con questo tipo di approccio.

venerdì 5 dicembre 2008

MUSICA AL SUPERMERCATO


Sono stata incuriosita da queta ricerca, condotta all'interno di un supermercato americano, il cui scopo era quello di indagare se la musica influenzasse la quantità dei nostri acquisti.

Per un periodo di nove settimane hanno osservato cosa succedeva mentre veniva diffusa musica orecchiabile e con ritmi lenti o svelti.

Ebbene, nei giorni con la musica lenta, gli incassi risultavano del 38% superiori.

Come si spiega ciò? La ricerca ha dimostrato che gli acquirenti si muovevano più adagio tra i vari scaffali quando il ritmo trasmesso era moderato e avevano quindi più tempo per vedere e prendere un maggior numero di pezzi. Il bello è che, quando all'uscita dal supermercato veniva chiesto loro se c'era o non c'era musica, il 33% si dimostrava incerto e il 25% rispondeva con un "no" deciso.

Sorprendente non vi pare?!

mercoledì 3 dicembre 2008

QUANDO LA MUSICA SUPERA I CONFINI


Sono rimasta affascinata da questo libro...un'ulteriore testimonianza di come la musica possa far rivivere le persone.

Il protagonista è Gabriele, un bambino autistico e ipovedente ma con una grande propensione per la musica. Le sue qualità musicali, come racconta l'insegnante del bambino, sono tali che renderebbero felice qualsiasi professore di pianoforte: senso ritmico spiccato, orecchio assoluto, sensibilità armonica, capacità di riprodurre sulla tastiera melodie e piccoli pezzi, interesse, curiosità, memoria musicale.

Nel libro viene descritto il "miracolo" operato dalla musica su questo bambino ma, anche, gli sforzi e la pazienza dell’autrice per trovare degli schemi didattici alternativi in grado di superare l’handicap fisico di Gabriele (aggravato dalla scarsa capacità visiva).
Accanto al grande e innato talento del protagonista si è rivelato fondamentale il supporto dei genitori del bambino e di una famiglia estremamente unita e sensibile che mostra tutto l’amore e la devozione per questo piccolo genio. Una storia, questa, meritatamente a lieto fine; gli sforzi dell’autrice, dei genitori e di tutti coloro che hanno creduto in Gabriele sono stati premiati con l’ammissione del bambino all’Istituto Musicale Pareggiato di Pavia.

Consiglio a tutti voi la lettura di questo libro stupendo e attendo vostri commenti!

mercoledì 26 novembre 2008

IL RAP?MUSICA PER NEONATI


Per chi crede ancora nel mito delle note di Mozart come miglior antistress per i neonati...si sbaglia!E' quanto emerso nella terza edizione della ‘Settimana del suono’ tenutasi a Parigi, dove la musicoterapeuta Edith Lecourt ha sostenuto che la musica di Mozart non ha un effetto migliore della musica di Schubert o di qualsiasi altro compositore.

Il RAP, invece, più di tutto, rilassa alcuni neonati, in generale però tutta la musica va bene, basta che sia di qualità!
I bimbi, infatti, ne colgono l’originalità e comprendono, a modo loro, i testi delle canzoni.

Per gli esperti, dunque, una cosa è certa: la musica ha un’influenza positiva sui bambini. Tutta e fin dai primi giorni di vita.

Addirittura una ricerca pubblicata nel 2005 da ‘Psicological Science’ dimostrava che i bambini che vanno a lezioni di musica sviluppano una maggiore intelligenza. Le note stimolerebbero quindi l’intelligenza e la socialità, indurrebbero la calma, favorirebbero il benessere e…avrebbero un effetto molto rilassante!

martedì 25 novembre 2008

EDUCATORI MUSICALI


Essendo in un corso per educatori e trattando, nel mio blog, di musicoterapia mi sembrava particolarmente interessante mostrarvi anche alcune iniziative proposte per acquisire metodologie e tecniche musicali per la disabilità, favorendo il sostegno e l'integrazione scolastica e sociale di persone con disabilità fisica, sensoriale, cognitiva e relazionale.

Nasce con questi importanti obiettivi il nuovo corso triennale promosso dal Conservatorio Pollini di Padova - Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale.

Questa preziosa iniziativa intende preparare alla professione di educatore musicale, una figura che includa tra le proprie competenze specifiche un'attenzione particolare alle didattiche musicali speciali e che sia in grado di inserirsi efficacemente in tutti quei contesti nei quali necessiti la presenza di un educatore in grado di coniugare gli obiettivi didattici e formativi curricolari, con le necessità specifiche di persone con disabilità, o a rischio di disagio sociale.

Che ne pensate?!

mercoledì 19 novembre 2008

ANCHE IL TATTO VUOLE LA SUA PARTE


La musicoterapia risulta efficace anche per i piccoli non udenti. Sembrerà un pò un'antinomia, una contraddizione in termini ma se ci pensate...anche la loro anima può ascoltare!
Nell'ascolto di una melodia, di un suono o di un rumore, infatti, ha molta importanza il tatto: i bimbi percepiscono le vibrazioni dei suoni con tutta la superficie corporea e non solo con le orecchie. In particolar modo, i piccoli non udenti messi a contatto con gli strumenti musicali, oppure toccando la propria cassa toracica mentre emettono un suono, ne percepiscono la vibrazione: così, anche loro, possono fare l'esperienza dell'ascolto. La musicoterapia viene utilizzata, quindi, anche per aiutare i bambini sordi ad abituarsi agli apparecchi acustici e a mettersi in relazione con l'esterno. A mio avviso una tecnica particolarmente efficace...che ne pensate?

martedì 18 novembre 2008

IN NOME DEL FIGLIO


Non è un caso che proprio nei giorni della sentenza della Cassazione sul caso di Eluana Englaro, arriva su Rai uno "In nome del figlio", la storia vera di un risveglio: quella di Gianluca Sciortino, un bambino di dieci anni, andato in coma all'improvviso per un emoragia cerebrale e risvegliatosi "miracolosamente" 40 giorni dopo, sulle note di una canzone del suo cantante preferito, Antonello Venditti.
Al centro del film c'è la figura della mamma, Gerarda, che non ha mai perso la speranza e non ha mai voluto accettare il coma di suo figlio, riuscendo ad ottenere un permesso speciale a poter passare con il bambino dieci minuti al giorno. Durante queste visite faceva ascoltare a Gianluca la musica, ma anche i suoni della casa e della scuola, che aveva avuto l'intuizione di registrare. Il risveglio di Gianluca avverà, poi, il 24 dicembre, nel momento in cui sua madre gli augura un bun Natale. Da quel giorno la musica entrerà a far parte della vita di quel bambino e ora Gianluca, che ha ventisei anni, sogna di affermarsi come cantautore. Ecco un'altro esempio di come la musica possa diventare terapia...oserei dire quasi "una medicina",e facendovi riflettere su come sia possibile un risveglio vorrei sapere le vostre opinioni su quanto sta succedento attualmente: accanimento terapeutico o eutonasia?

domenica 16 novembre 2008

MUSICA PER LA VITA


Un'orchestra sinfonica di giovani che suona Stravinskij, Mahler, Bizet, Gershwin, con violini, violoncelli, contrabbassi, arpe, fiati e percussioni. Detto così sembrerebbe una cosa normale.
E invece è un'esperienza fuori dal comune, perchè a comporla sono ragazzi con sindrome autistica, ritardi cognitivi, difficoltà di comunicazione e relazionale. Si chiama Esagramma, ed è un progetto nato nel 1999; la maggior parte dei musicisti di quest'orchestra, prima di intraprendere questa terapia di recupero attraverso la musica, aveva una capacità di attenzione che non superava i tre minuti, ma oggi suona uno strumento per oltre due ore di concerto. Un miracolo reso ancora più incredibile dal fatto che la maggior parte dei musicisti suona a memoria, dal momento che non è in grado di leggere uno spartito.
Dove sta la terapia? Nel semplice godimento di un'esperienza estetica, nella consapevolezza di saper fare qualcosa non solo per sè ma anche per chi ascolta.

mercoledì 12 novembre 2008

LA MUSICA NEL SILENZIO


Oggi vi vorrei far riflettere su come il silenzio in realtà sia musica. Sono rimasta affascinata a al tempo stesso interessata dalla figura di John Milton Cage, uno dei musicisti fondamentali del 900.Egli, dopo aver visitato la camera anecoica dell'università di Harvard, una stanza insonorizzata in cui poter "ascoltare il silenzio", riuscì a sentire dei suoni, i suoni del suo corpo: il battito del cuore, il sangue in circolazione. Ciò che ne ricava è la consapevolezza dell'impossibilità del silenzio assoluto.
Nel 1952, in seguito a quest'esperienza, compone 4’33”, per qualsiasi strumento. L'opera consiste nel non suonare lo strumento.
Il significato del silenzio è la rinuncia a qualsiasi intenzione. La rinuncia alla centralità dell'uomo. Il silenzio non esiste, c'è sempre il suono e Cage vuole condurre all'ascolto dell'ambiente in cui si vive, all'ascolto del mondo...Un noto proverbio brasiliano dice che "Dio ci ha dato due orecchie e una bocca per ascoltare il doppio e parlare la metà"...o forse perchè ascoltare è il doppio più difficile di parlare? Lascio aperta la discussione e vi invito a a guardare Il magnifico concerto...silenzioso!http://video.google.com/videoplay?docid=-1734970898905537502

martedì 11 novembre 2008

UN VOLO SENZA ALI


L'anno scorso ho avuto la splendida opprtunità di partecipare ad un convegno tenuto da Simona Atzori, una ragazza nata senza gli arti superiori e che, nonostante tutto, è una bravissima pittrice e una ballerina fantastica! Pensate un po'...all'eta di quattro anni si avvicina alla pitttura come auotodidatta e a sei anni inizia un corso di danza classica e tutto questo facendo affidamento solo ed esclusivamente alle sue gambe. Ho deciso, dunque, di inserire questo post per riflettere come la musica possa essere una bellisima modalità di esprimere noi stessi e per convincervi ulteriormente vi scriverò di seguito una delle più belle frasi di Simona:"Ogni volta che penso al mio corpo, lo immagino che si muove nello spazio e nel tempo...volo senza ali...credo sia la definizione perfetta del mio modo di danzare e per ciò che la danza rappresenta per me...un modo per volare via dal mondo...per raggiungere ciò che sta al di là della realtà...dove il mio corpo e la mia mente sono un tutt'uno".
A me è bastato vederla danzare, osservare i suoi quadri per capire che molto spesso le persone disabili siamo noi!Vi lancio questa provocazione e aspetto i vostri commenti...

martedì 4 novembre 2008

ASCOLTIAMO MOZART PRIMA DELL'ESAME...IL 30 E LODE ASSICURATO!


"Nel 1993 è stato dimostrato con un famoso esperimento pubblicato sulla rivista scientifica NATURE che la musica di Mozart è in grado di migliorare la percezione spaziale e la capacità di espressione.Ottantaquattro studenti furono suddivisi in 3 gruppi e sottoposti all’ascolto di 3 musiche diverse: il primo gruppo ascoltò musica easy-listening, il secondo ascoltò una sinfonia di Mozart, il terzo non ascoltò musica ma solo silenzio.Subito dopo l’ascolto i 3 gruppi furono sottoposti a una prova di ragionamento spaziale tratta da un test di intelligenza riconosciuto internazionalmente, lo Stanford-Binet. I risultati furono stupefacenti: il gruppo che aveva ascoltato Mozart prima del test, ottenne un punteggio mediamente superiore di 10 punti rispetto agli altri. Tale effetto aveva però una durata di soli 15 minuti dopo l’ascolto. Si parla perciò di EFFETTO MOZART."...Che ne pensate?!...io direi che vale la pena provare:)

CHIUDIAMO GLI OCCHI E...RILASSIAMOCI!


Salve!chi di voi non ha mai provato a rilassarsi un pò ascoltando le note di una canzone?!Immagino che un pò tutti si siano trovati in questa situazione...

Ebbene oggi vi vorrei lasciare qualche consiglio su come beneficiare in profondità della musica, ovvero su come saperla ascoltare veramente. Alcuni studiosi sono sempre più convinti del fatto che i rumori in cui siamo costantemente immersi finiscono col produrre un frastuono che si ripercuote anche al nostro interno, che ci impedisce di poter entrare in contatto con la nostra essenza più profonda. Pertanto, la migliore preparazione all’ascolto consiste nella respirazione, nella tranquillità, e soprattutto in un atteggiamento non-critico nei confronti del suono. Significativa è anche la postura che deve essere preferibilmente quella seduta, con le gambe non accavallate, le braccia staccate dal corpo poggiate su comodi braccioli. E’ anche importante non indossare abiti troppo stretti, che condizionano la nostra postura.
Altro elemento importante è la chiusura degli occhi poichè la vista non giova al rilassamento e alla focalizzatone sulla propria interiorità.

Ora tocca a voi sperimentare e poi...fatemi sapere!

venerdì 31 ottobre 2008

LA MIA PRIMA NOTA


Caro lettore,benvenuto in questo mio primo blog che da oggi inizierà a muovere i suoi primi passi nel creativo mondo della musicoterapia.

L'augurio che possa essere fonte di stimolo e informazione per tutti voi.

Vi saluto con una massima di Shakespeare che vuole riflettere sull'importanza della musica per l'essere umano.

« L'uomo nel cui cuore la musica è senza eco, che non si commuove ad un bell'accordo di suoni, è capace di tutto, di ferire, di tradire di rubare. [...] Non fidarti di lui, ascolta la musica! »