venerdì 23 gennaio 2009

ASCOLTAMI CON GLI OCCHI


"Una giovane mamma, in cucina, preparava la cena, con la mente totalmente concentrata su ciò che stava facendo:preparare le patatine fritte. Stava lavorando sodo, proprio per preparare un piatto che i bambini avrebbero apprezzato molto. Le patatine fritte erano il piatto preferito dai bambini. Il bambino più piccolo, di quattro anni, aveva avuto un’intensa giornata alla scuola materna e raccontava alla mamma quello che aveva visto e fatto. La mamma gli rispondeva distrattamente con monosillabi e borbottii. Qualche istante dopo, si sentì tirare la gonna e udì:"Mamma...". La donna accennò di sì col capo e borbottò anche qualche parola. Sentì altri strattoni alla gonna e di nuovo:"Mamma...". Gli rispose ancora una volta brevemente, e continuò imperterrita a sbucciare le patate. Passarono cinque minuti. Il bambino si attaccò alla gonna della mamma e la strattonò.a tal punto che la donna fu costretta a chinarsi verso il figlio. Il bambino le prese il volto fra le manine paffute, lo portò davanti al proprio viso e disse:"Mamma, ascoltami con gli occhi!".
Udire è raccogliere un’informazione; ascoltare è essere attento ad un’altra persona. Ascoltare qualcuno con gli occhi significa dirgli:"Tu sei importante per me!".

Anche il buon educatore, quindi, deve saper attuare un tipo ti ascolto empatico che prevede una vicinanza emotiva con l'altro, segnalazione della propria disponibilità e capacità di restituzione dei significati emersi.

2 commenti:

Lezz ha detto...

Accidenti questa è una delle cose di cui sono sempre stata convinta, sentire e ascoltare hanno 2 significati ben diversi!!!il primo superficiale il secondo più profondo...per un lavoro come quello per cui stai studiando tu...ascoltare è proprio prendersi a cuori i problemi degli altri, meno fortunati o che stanno crescendo, e cercare di trovare una soluzione!!! Ma...una considerazione mia: è così anche nella vita di tutti i giorni...
(a tutti)-->cercate sempre di ASCOLTARE le persone a cui tenete...siate presenti se non si può sempre concretamente almeno con il pensiero...non servono grandi gesti, basta farli con il cuore...anche stare in silenzio e ascoltare!!!

E BRAVA LINDA...mi ha fatto riflettere sto post...=)

Mari ha detto...

Ho sentito più di qualche volta questo racconto, molte volte l'ho proposto anche ai miei ragazzi in parrocchia, ed ogni volta mi stupisce perchè vedo sfacettature diverse. E' importante ascoltare ciò che le persone ci dicono, sia per mezzo delle parole sia attraverso gli occhi nei quali si può leggere l'anima. La tenacia di questo bambino così piccolo ci deve fare rifletere, come la sua voglia di impegnarsi in ciò che fa, di costruire il suo futuro.