mercoledì 19 novembre 2008

ANCHE IL TATTO VUOLE LA SUA PARTE


La musicoterapia risulta efficace anche per i piccoli non udenti. Sembrerà un pò un'antinomia, una contraddizione in termini ma se ci pensate...anche la loro anima può ascoltare!
Nell'ascolto di una melodia, di un suono o di un rumore, infatti, ha molta importanza il tatto: i bimbi percepiscono le vibrazioni dei suoni con tutta la superficie corporea e non solo con le orecchie. In particolar modo, i piccoli non udenti messi a contatto con gli strumenti musicali, oppure toccando la propria cassa toracica mentre emettono un suono, ne percepiscono la vibrazione: così, anche loro, possono fare l'esperienza dell'ascolto. La musicoterapia viene utilizzata, quindi, anche per aiutare i bambini sordi ad abituarsi agli apparecchi acustici e a mettersi in relazione con l'esterno. A mio avviso una tecnica particolarmente efficace...che ne pensate?

3 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao Linda!!
Grazie per il commento...mi è stato utile leggere il tuo ultimo post perchè sono cosi riuscita ad approfondire la relazione tra musica e persone non udenti. I nostri blog si intrecciano:-)

L'argomento che tratti è molto curioso e creativo.

Mi è piaciuto molto il post sulla musica è silenzio. Credo che nella società odierna non si conosca più il vero significato del silenzio. La nostra vita è frenetica e accompagnata da una sorta di "musica" di sottofondo...In città i rumori delle auto, la radio in autobus,le persone che parlano tra loro...nella vita c'è sempre un suono, una melodia.Pensare di sentire un concerto silenzioso è veramente curioso!!

Continua ad aggiornare il tuo blog cosi passo a commentare:-)

Buona serata!

Martina ha detto...

Sapevo che la musica avesse doni miracolosi ma non fino a questo punto! Grazie che hai aperto i miei gli occhi a questa realtà...
Da anni la musica accompagna le mie giornate, e in effetti è come una terapia per me...cambio note a seconda del mio umore..mi ha accompagnato nelle delle delusioni e nelle vincite...in ogni momento c'è lei! Viva la musica e la magia che genera! Anche la magia di farsi sentire da chi non può.

Unknown ha detto...

Davvero interessante questo argomento1!!anch'io ogni giorno sono a contatto con bambini "sani" o con diverse patologie,ma devo ammettere che la prospettiva di dover avere un approccio da definirsi EDUCATIVO a tutti gli effetti con un bambino non vedente o non udente,mi ha sempre un po spaventata perchè ho sempre pensato che in questi casi venisse a mancare la base di ogni rapposto umano,che sono le sensazioni che derivano dai sensi,tutti....è vero che il potenziamento dello sviluppo prossimale dice che nella prospettiva dell'educare è necessario concentrarsi sulle potenzialità eventualmente da sviluppare,ma è anche varo che ho sempre creduto che i sensi fossero il primo approccio in qualsiasi rapporto...
Il tuo post è stato davvero illuminante....grazie!