martedì 18 novembre 2008

IN NOME DEL FIGLIO


Non è un caso che proprio nei giorni della sentenza della Cassazione sul caso di Eluana Englaro, arriva su Rai uno "In nome del figlio", la storia vera di un risveglio: quella di Gianluca Sciortino, un bambino di dieci anni, andato in coma all'improvviso per un emoragia cerebrale e risvegliatosi "miracolosamente" 40 giorni dopo, sulle note di una canzone del suo cantante preferito, Antonello Venditti.
Al centro del film c'è la figura della mamma, Gerarda, che non ha mai perso la speranza e non ha mai voluto accettare il coma di suo figlio, riuscendo ad ottenere un permesso speciale a poter passare con il bambino dieci minuti al giorno. Durante queste visite faceva ascoltare a Gianluca la musica, ma anche i suoni della casa e della scuola, che aveva avuto l'intuizione di registrare. Il risveglio di Gianluca avverà, poi, il 24 dicembre, nel momento in cui sua madre gli augura un bun Natale. Da quel giorno la musica entrerà a far parte della vita di quel bambino e ora Gianluca, che ha ventisei anni, sogna di affermarsi come cantautore. Ecco un'altro esempio di come la musica possa diventare terapia...oserei dire quasi "una medicina",e facendovi riflettere su come sia possibile un risveglio vorrei sapere le vostre opinioni su quanto sta succedento attualmente: accanimento terapeutico o eutonasia?

3 commenti:

Lezz ha detto...

EUTANASIA…na brutta bestia!!! Per quanto possa essere un modo per procurare la morte, in maniera indolore, quando un paziente è in condizioni estreme…..SI DICE per porre fine alle sofferenze di una persona!!!! CAZZATE…chi siamo noi per decidere quando è arrivata l’ora nella quale un’altra persona se ne deve “andare”?!?!? La vita ci è stata donata…e un comportamento stupendo e sentito è quello della mamma nei confronti del suo bambino (come narrato nel film)…atti di amore e attaccamento alle persone sentiti sono quelli che tengono su il mondo…secondo me l’eutanasia si stacca troppo dalla parola “umanità”…sono completamente contraria. La MUSICA è vita…io personalmente senza non ci riuscirei a stare…se poi riesce a far tornare “in se” da uno stato di coma…è un miracolo!!!
Lezz

Davide ha detto...

La musica è un talento.....quindi un dono di Dio. Così come dono di Dio è la vita.
Nel caso che hai presentato in questo post c'è un grandioso esempio di come l'una si fonda nell'altra e viceversa, divenendo vicendevolmente fonte di ispirazione.
Dicevo, vita come dono di Dio e come tale va lasciata nelle Sue mani.....sino al suo termine, in qualsiasi maniera esso avvenga.
Purtroppo ci sono casi in cui a far danni è l'accannimento terapeutico che prolunga un'esistenza laddove sarebbe dovuta cessare. Comunque, anche in questi casi, l'EUTANASIA NON E' LA SOLUZIONE. Completamente contrario. se avessi un familiare in quelle condizioni non farei altro che accudirlo....non importa quanto tempo ci possa volere. L'eutanasia è soltanto un'ascia pulita, priva di sangue, che piomba sulle esistenze di quei poveri individui che non hanno la minima coscienza di quello che accade loro attorno.
Complimenti, Linda....tieni su questo blog, offre ottimi spunti di discussione!

Davide ha detto...

ulteriore riflessione su vita e morte...
Siamo proprio sicuri che MORTE sia il contrario di VITA?
Secondo me, morte è il contrario di NASCITA.
Per VITA non c'è un contrario.....e questo la dice lunga...